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Per chi non lo sapesse un pleonasmo è, dice la Treccani, «un’espressione sovrabbondante». La Treccani è un famoso dizionario. Un dizionario è una raccolta delle parole di una determinata lingua accompagnate dalle definizioni dei loro significati. I significati (ovvero ciò che le parole vogliono dire o ancora meglio ciò che noi vorremmo dire per mezzo delle parole, visto che secondo me le parole non vogliono dire un bel niente, siamo noi a importunarle), delle parole: «albero», «zappa», «sole», «terra» e tante altre ancora, tra cui «e», «tante», «altre» e «ancora». So che sembra stupido spiegare cose tanto ovvie ma in fondo la situazione è più o meno questa: qui nessuno sa niente, e chi sa qualcosa è guardato con sospetto, e comunque è considerato un perditempo. Su questo sono anche d’accordo, se vogliamo: tutto è una perdita di tempo, compreso il tempo. E chi si affanna per ottenere un risultato è un isterico o un maniaco. Ma non sono il tipo che si compiace del proprio nichilismo. Non è neanche nichilismo, tra l’altro. È proprio il niente nel modo più assoluto.

13.9.18