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Mio padre per non so quanto tempo mi ha detto, ogni volta che andavo a pranzo (o a cena!) e parcheggiavo la macchina sotto degli alberi nel suo cortile, «Non parcheggiare la macchina sotto quegli alberi, perché possono venire giù da un momento all’altro». Non so quante volte me l’ha ripetuto. E se ci camminavo sotto fischiettando: «Occhio che quegli alberi lì stanno su con lo sputo, vieni via!». Eccetera. L’altro giorno qui c’è stata, come in tutta Italia, la bufera di vento perfetta, con raffiche superiori alla velocità raggiunta da Micheal Schumacher sui rettilinei di Hockenheim quando partiva ultimo per colpa di qualcun altro. E, gli alberi di mio padre, neanche una piega, non è venuta già nemmeno una fogliolina. Allora il giorno dopo ha preso la motosega e li ha tirati giù tutti a uno a uno. Troppo pericolosi, mi ha detto.

1.11.18