474.

Dai miei a pranzo osservo mia madre riempire un panino con del cotechino e addentarlo e masticarlo di gusto. Lì sul tavolo, accanto al bicchiere, c’è la pillola per la pressione. O per il cuore, non ricordo. «Tu quello puoi mangiarlo?» le chiedo. Lei, la bocca piena, scuote la testa. «Però lo mangi» le dico. Annuisce. Io sospiro: «Non riusciamo proprio a resistere ai nostri impulsi, eh?». Lei manda giù il boccone e dice: «Carenza d’affetto». Poi dà un altro morso. Affetto, penso. Allora guardo mio padre. Anche lui sta mangiando il cotechino. «Anche tu lo mangi per carenza d’affetto?» gli chiedo. Lui scuote la testa e fa: «No, sopravvivenza».

4.11.18