487.

Passo dai miei, mio padre è davanti al camino che legge un libro di novemila pagine che probabilmente finirà domani. È finita la stagione dell’orto ed è cominciata la stagione della lettura, penso, e non ci sono altre stagioni. Mia madre emerge dal piano inferiore, dove ha del cibo sul fuoco, per controllare il cibo che ha qui nel forno. Anni fa ha voluto una cucina nuova ma non è mai riuscita a separarsi da quella vecchia, dunque le usa entrambe e regolarmente in una delle due c’è qualcosa che brucia, ma se non altro così fa molta ginnastica. Mi chiede se mi fermo a pranzo. Sì, le dico, ma oggi mangio solo verdura. Perfetto, mi dice, poi mi chiede se ho sentito che oggi c’è il blo… ble… blu… Black Friday, le suggerisco. Ecco, dice lei, se l’ho sentito, mi chiede. Sì, le dico. Che vendono tutto in sconto, mi dice lei. Be’ non è propr…, sto per dire io, ma mi fermo. Ce li hanno i Tex?, mi chiede mio padre. I Tex, dico io. Eh, dice lui, lì, sul blu… ble… Ci devo guardare, gli dico, che cosa cerchi in particolare? Mia madre intanto torna di sotto dicendo mi bruciano le… Arretrati, dice mio padre. Tipo?, chiedo io. Allora lui solleva il sedere dalla poltrona, si inarca, prende il portafoglio e lo apre. Noto che dentro non ci sono soldi ma solo un foglietto di carta con scritti sopra dei numeri. Molti, molti numeri. Penso: se adesso mi parla del fatto che con quei numeri si possono prevedere gli eventi futuri, devo chiamare mia madre. Ma sono soltanto gli arretrati che gli servono. Sono divisi in colonne con numerazioni diverse e lui mi rivela che ha una teoria per la quale le colonne finiranno per congiungersi, ma non sa ancora quali e dove. Chiaro, gli dico io, ogni cosa che si innalza deve convergere. Non risponde. Mi siedo sul divano a controllare le sue parole crociate. Se ci sono degli errori lo vuoi sapere?, gli chiedo. No, mi dice senza staccare gli occhi dalle fiamme nel camino. All’ora di pranzo mia madre mette in tavola ravioli di carne, involtini di carne, dell’affettato e del cavolo in padella. Verdure, si era detto, le dico. Sì, dice lei. Va be’, in effetti c’è il cavolo, le dico. Ci ho messo della salsiccia, dice lei. La guardo. Mi guarda: per insaporire.

23.11.18