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Mi chiama mia madre. Quando vieni a trovare i tuoi anziani genitori? Vado a trovarli. Contenti? No. Non vieni nell’orto a vedere i fagioli del tuo anziano padre? Vado a vedere i fagioli. Contenti? No. Prendi un po’ di anziani fagioli dell’anziano orto del tuo anziano padre? Non saprei che farci. Si mangiano. Ne prendo uno e lo mangio. Lo sputo. Mia madre: prima devi cuocerli. Mio padre: vieni a vedere le patate! Vado a vedere le patate, sono patate. Belle, eh? Stupende. Prendi un po’ di patate. Devo cuocerle? Sì, crude sono velenose. Allora no, mangio solo tramezzini con la senape. Mio padre: vieni a vedere la senape di tuo padre. Mia madre: ti faccio la senape arrosto? Mio padre: vieni a vedere le talpe. Mia madre: vieni a vedere i miei gatti. Questo è Cip, questo è Ciop, questo è… Mio padre: prendi al volo! Mi tira un pomodoro, mi manca. Mia madre: vuoi cinquanta vasetti della nostra conserva? Sono pomodori del nostro orto, barattoli del nostro orto, spore del nostro orto. Io: ragazzi, devo proprio andare. Loro: nooooooo! Io: davvero. Mia madre: ti faccio una spremuta di pollo? Mio padre: vieni a vedere i miei ostaggi. Io: grazie del fagiolo, era buonissimo, ma devo scappare. Corro alla macchina, mi inseguono. Mia madre: bucagli le gomme! Mio padre: [rumore di cerbottana, rumore di cerbottana, rumore di cerbottana]. Schizzo via. Guardo nel retrovisore: mi salutano con la mano.

21.7.20