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Molti non considerano gli effetti della pandemia e dei relativi isolamenti, specie degli anziani. Oggi mia madre mi ha telefonato diciannove volte. Ho cominciato a minacciarla alla terza. Intorno alla tredicesima le ho detto: ma tu non hai un marito? Sai, quel tizio che gironzola per casa e guarda tutti quei film su Netflix. Perché non parli con lui? Allora lei: sta leggendo. Allora io: e secondo te io che cosa sto facendo invece? Lei: ah non so. Così le ho dato un compito: redigere una lista di cinquanta profumi che le piacerebbe avere e tra i quali poi sceglierò il suo regalo di Natale. Il mio piano era chiaro: tenerla impegnata per qualche ora. Dopo dieci minuti mi telefona. Allora, mi fa, ci sarebbe questo profumo, le note di base sono vaniglia, sandalo, cedro, vetiver e olivo. Mi fa piacere, le dico io, adesso scegline altri quarantanove, ok? E chiamami solo quando hai finito. Che cos’è il vetiver?, mi chiede. Il vetiver?, dico io, se non ricordo male è una pianta che viene coltivata in Mozambico e che ha delle proprietà sedative, viene usata infatti dai mozambichesi per addormentare le prede e tutte quelle persone che, per qualunque ragione, hanno deciso di rompere l’anima al prossimo telefonando ogni cinque minuti. Allora lei: hanno il telefono in Mozambico? E io: se non ce l'hanno, mi ci trasferisco. Poi lei: e l’olivo cos'è? E io: senti, lo sai cos’è, l’olivo. E lei: c’è anche la crema per le mani, in abbinamento. E io: bene. Adesso finisci la lista e non farti più sentire, ok? Ok!, mi fa, poi sento una raffica di plin, plin, plin, plin. Lei: ti sto mandando le foto dei profumi che ho scelto.

4.12.20