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Oggi pensavo che quando sarò vaccinato e il mio corpo sarà pieno di piccoli trombi, andrò, come già detto, al Gou Sheng, il mio ristorante cinese di fiducia, ma forse non bacerò Dai Chan, la più bella ragazza cinese di tutta San Paco Llorente. Lei mi dirà: neanche un piccolo bacio? E io le dirò: per favore Dai Chan portami dieci involtini primavera, verdure saltate, spiedini di pollo, gnocchi di riso con verdure, spaghetti di soia con verdure, gamberetti fritti, gamberetti al curry e una bottiglia del vostro migliore champagne. Dom Perignon Chef de Cave Legacy edition, 450 euro?, dira lei. Mm, portami una birra Cimchang, dirò io. Intendi Tsingtao, dirà lei. Sì, dirò io. Quando avrò finito di mangiare e di bere, pagherò e lascerò la mancia, non ho mai lasciato la mancia, ma d’ora in avanti lascerò sempre la mancia a tutte le belle ragazze cinesi. Poi andrò a passeggiare in città. Fermerò un bambino col caschetto, gli darò una moneta d’oro e gli dirò di andare a comprare un tacchino per la sua famiglia. Lui mi tirerà una palla di neve, anche se saremo a settembre. Io riderò. Lui me ne tirerà un’altra, di quelle ghiacciate, in faccia. Io gli dirò: ok, basta. Poi andrò al cinema. Prenderò le caramelle gommose, sacchetto grande, e una coca grande a cui aggiungerò una Becks. Poi uscirò dal cinema e, non so, andrò a trovare la mia amica Carla, credo, ma probabilmente non sarà in casa, non è mai in casa, quella, allora andrò in una Rsa, forse, cercherò un letto libero e schiaccerò un pisolino. Poi un’infermiera mi sveglierà e mi dirà: signor Tombolini, è ora di cena. E io: sono già le sei e mezzo? E lei: sì. E io: che c’è per cena? E lei: pizza. E io: nientemeno. Quindi mi sposterò nel refettorio, mi siederò al tavolo con la signora Agnese e il signor Gino, mangerò la pizza e parlerò con loro di malattie e ci mostreremo ematomi eccetera. Quindi andrò a casa. Ma verrò fermato sulla porta. Dove va, signor Tombolini? La sua camera è da quella parte, mi diranno. E io: ci deve essere un errore, io non sono il signor Tombolini. E loro: la pizza l’hai mangiata? E io: ebbene sì. E loro: allora per quanto ci riguarda sei il signor Tombolini, vieni. E io andrò.