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Ieri sono andato a bere il caffè dai miei genitori perché festeggiavano centocinquantasette anni di matrimonio. La storia vuole che mio padre si sia presentato un giorno a casa di mio nonno comunicandogli l’intenzione di intrattenere una relazione sentimentale con la figlia, di cui era, a suo dire (di mio nonno, intendo), pazzamente innamorato. Quale delle due?, ha chiesto mio nonno mentre guardava mia nonna sbucciare il granturco. Scelga lei, ha detto mio padre. Al che mio nonno ha chiamato mia madre e le ha detto: senti, da oggi questo è il tuo nuovo padrone, fa’ tutto quello che ti dice e non creare problemi. E mia madre si è adeguata. Sembra tra l’altro che mio padre si fosse presentato quel giorno perché, la settimana prima, mio nonno lo aveva preso per il bavero davanti a tutti al bar Roma dicendogli: ehi bel tomo, se vuoi uscire con mia figlia devi venire da me e chiedermelo! Era un uomo all’antica. Solo che non era mio padre che voleva uscire con mia madre, ma un altro, un certo Belletti, che quel giorno, sapendo che il nonno lo cercava, si era dileguato. E mio padre si era presentato lo stesso. I miei mi raccontano questa storia ogni anno. Poi tutte le volte mi dicono: e sai invece chi ha sposato Belletti? Chi?, dico io. La Rossana Spilla, la figlia del fruttivendolo, che un anno dopo il matrimonio, mi dicono i miei, lo ha ammazzato col batticarne. E ridiamo.