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Oggi check stato mentale dei miei camuffato come al solito da pranzo per fare due chiacchiere in compagnia. Non è solo per il check, è anche per mangiare qualcosa di decente, cosa che forse è saltata all’occhio quando mia madre mi ha chiamato per dirmi: vieni a pranzo, oggi? Faccio l’astice alla catalana. Sì, cara mamma, le dico, ma certo, sono proprio contento di stare un po’ con voi e con il mio amato padre. Bene, dice lei, grande! Arrivederci!, le dico io. Dopo venti minuti richiama: scusa, non avevano l’astice, ho preso il pollo. Il pollo?!, sbotto, Ma come sarebbe ho preso il pollo?! Come siamo passati dall’astice al pollo, non capisco. Prima non dovrebbero esserci i gamberi, gli scampi, il polpo, il branzino, l’orata, le seppie e persino le sogliole, santiddio?!, grido. Eh, dice lei, ho preso il pollo, cosa vuoi che ti dica. Il pollo alla catalana?, dico. No, fa lei, che catalana, il pollo arrosto. Qui ho un mancamento. Senti, le dico, ora che ci penso oggi non ho tempo, verrò… quando ha detto che c’è l’astice? Chi?, mi fa lei. L’asticevendolo, dico io. Non lo ha detto, mi fa. Va be’, le dico, verrò appena potrò, ok? Poi metto giù. Poi mi sento in colpa, insomma, povero pollo, penso, si è sacrificato per me, e io lo snobbo. Richiamo a casa dei miei, risponde mio padre: vada per il pollo, dico. Lui: ma chi parla? Io: passami tua moglie, per favore. Quindi risponde mia madre: sì? Vada per il pollo e le patatine fritte, le dico. Non ho le patatine, mi fa lei. Sbuffo. Ok, ok, dico, quello che c’è, in fondo vengo solo per il piacere della vostra compagnia. Alla fine insomma mi presento. Mangio tutto il pollo, comprese pelle e ossa. Poi spiego brevemente a mia madre le regole degli scacchi, le preparo un quiz con re, re e regina e le dico di dare scacco matto. Non puoi perdere, le dico, il tuo avversario ha soltanto il re, devi stare attenta a una cosa sola: non dare stallo. Ok!, mi dice, entusiasta, poi comincia a muovere re e regina seguendo a tratti una parvenza di logica, quindi, arrivata a una mossa dallo scacco matto, dà stallo.

30.7.21