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Ho fatto una scoperta interessante. Quando vado a casa dei miei, non importa se all’apparenza non c’è nessuno, basta che dica «Ehi, Jisus?» e la voce di mia madre risponde, come fosse nell’aria, come Siri o Alexa. Così ho voluto testare la cosa. «Ehi Jisus?» ho detto. «Sì?» mi ha risposto la voce. «Qual è la capitale del Giappone?», ho chiesto. «Tokyo» mi ha risposto subito la voce. Mm, ho pensato. «Ehi Jisus?» ho detto. «Sì?». «E quanti abitanti ha Tokyo?». Silenzio. A-ah, ho pensato, ma, dopo una quindicina di secondi, la voce fa: «Con una popolazione di quasi 14 milioni, pari al 12% degli abitanti del Giappone, è la più popolosa e la più densamente abitata tra le prefetture del Paese» (avevo dimenticato l’accesso a internet). A quel punto ho voluto testare altre funzioni. «Ehi Jisus?». «Sì?». «Puoi scrivere un messaggio WhatsApp a Winfrey?». E la voce: «Cosa devo scrivergli?». Mm, ho pensato. Poi: «Ehi Jisus?». «Sì?». «Puoi chiamarmi questa sera alle 19?». Eccetera. Quindi sono tornato a casa e mi sono dimenticato della faccenda. Più tardi squilla il telefono, rispondo, è mia madre. «Sì?». «Scusa, sono in ritardo» dice. «Per cosa?» dico io. «Mi avevi detto di chiamarti alle 19». Mm, ho pensato.

9.8.21