Pasticcini al sangue (1049)

Stamattina sono andato a fare colazione con la mia amica Carla e a un certo punto lei mi si avvicina e mi annusa il pullover.
«Perché profumi di vaniglia?» mi ha chiesto alzando un sopracciglio.
«Perché uso l’ammorbidente all’aroma vaniglia?» ho detto io.
«Sì ma…»
«Cosa?».
«Non è un po’ da donne?».
«Guarda,» le ho detto allora «gli altri aromi disponibili erano: gelsomino scarlatto, ametista rosa, fiore di ciliegio, risveglio primaverile e dolomiti. Ok, ti concedo che dolomiti forse potrebbe essere l’unico vagamente un po’ da uomo, sembra anche un po’ dinamite, in effetti, uno potrebbe dire, quando gli chiedono che ammorbidente usa, “uso quello che sa di dinamite, dinamite, sai, c’erano anche polvere da sparo, whiskey, tabacco, catarro, sudore, calcinacci o sangue, per me uno vale l’altro essendo un uomo, non sto lì a guardare certi dettagli, ma alla fine ho scelto dinamite”, al che si sentirebbe dire “ma no, guarda che è dolomiti, non dinamite!”, e lui “ahh, be’, ok ok, sempre meglio che gelsomino scarlatto, no?”. Il problema è che i profumi in generale sono un po’ da donna, o proprio il fatto di dare una profumazione al bucato e, se vogliamo dirla tutta, il fatto di farlo, il bucato, che sarebbe per natura e ordine divino, come sappiamo, di esclusiva competenza femminile».
«Giusto» ha detto Carla. In quell’istante è arrivata la cameriera.
«Ciao. Che cosa vi porto?».
«Per me un tè e due pasticcini» ha detto Carla.
«E per lei?».
«Per me una bistecca» ho detto io.
«Non facciamo bistecche, mi spiace».
«Una bella bistecca al sangue e uova crude frullate. Anzi frulli tutto insieme».
«Posso portarle le uova ma niente bistecca, mi dispiace».
«Allora solo le uova e un caffè nero, forte».
«Tazza grande o piccola?».
«Eh? No, ma che tazza, niente tazza!» ho detto sputando per terra.
«Porta i pasticcini anche a lui» ha detto Carla.
«Va bene» ha detto la cameriera.

18.3.22