1053.

A un certo punto, durante quella terribile ora di visita una bella signora di mezza età si fermò davanti al letto di mamma.
«Cara, sono Mary. Oggi vado via. Mi hanno appena chiamato un taxi». Poi si rivolse a me. «Le dispiace vedere se è arrivato?».
Andai nell’atrio. Mi rallegrava pensare che dopo un soggiorno in quel posto così poco promettente una di quelle disperate potesse tornare alla normalità e ritrasformarsi in una creatura sana, dotata di intelligenza. Voleva dire che in fondo c’era una speranza. Ma il taxi invece non c’era affatto, quindi tornai in reparto. Mary era andata avanti e stava facendo i suoi saluti a un altro letto. Quando la raggiunsi per il dirle che il taxi non era arrivato, scoprii che stava parlando con un cuscino.

Una vita come le altre, A. Bennett

4.4.22