Ma certo (1140)

Sono andato in un negozio a prendere un caricatore per il telefono. Il commesso, un indiano, me ne ha dato uno e mi ha detto: «Se non dovesse andar bene, torna qui e te lo cambio». Perché non dovrebbe andar bene?, ho pensato. Gentile, comunque. Il tizio mi guardava come se fossi un coglione, ho notato di sfuggita. Perché dovrei essere un coglione?, ho pensato. Certo mi sono detto che se fai quel lavoro vedi un sacco di gente e i coglioni li riconosci al volo. Me lo sono immaginato mentre, a cena con amici, dice: se fai il mio lavoro vedi un sacco di gente e i coglioni li riconosci al volo. Prendete il tizio che è venuto oggi, un bianco alto che cercava un caricatore per il suo telefono: ho capito subito che era un coglione. Allora mi sono detto: Yamir, aiuta questo coglione e verrai ricompensato da Vishnu. Così gli ho detto: «Se non dovesse andar bene torna qui e te lo cambio». Lui era contento. Mi sono detto: Yamir, hai fatto una buona azione, vedrai che tornerà. Ero sicuro che sarebbe tornato. Dopo tanti anni che faccio questo lavoro capisco subito se uno torna o no. Infatti questo è tornato. In mano aveva il caricatore che gli avevo appena venduto, il suo telefono e il cavo per ricaricare. Io lo guardo con calma, cercando di trasmettergli la mia stessa calma. Sapete, amici, quanto io sia calmo. Ma il tizio era agitato e mi dice: «Purtroppo il mio cavo non entra nel caricatore». Me lo dice mostrando il cavo, un normale cavo usb. Allora ho preso il caricatore e l'ho esaminato, poi ho sollevato la linguetta della pellicola protettiva e gli ho detto: «Hai provato a togliere la pellicola protettiva prima di inserire il cavo?». Qui il tizio bianco è diventato ancora più bianco. Mi ha sorriso e ha detto: «Mi sento uno stupido». Io ho pensato: lo sei. Gli ho sorriso e lui se n'è andato. Tornerà, ho pensato. Infatti è tornato. Torna e mi dice: «Mi scusi, volevo dirle che non sono uno stupido, sono molto intelligente invece». «Ma certo» gli ho detto, impassibile.

26.10.22