Bulbi à la coque (1147)

Ieri invece passo dai miei anziani genitori per vedere se sono ancora vivi. Mio padre è in giardino che lavora alacremente. Non capisco mai se il giardino lo sta allestendo o smantellando. Ogni volta vado e mi sembra ci sia meno erba, ci siano meno fiori, ti aspetteresti a un certo punto di trovare solo terra, invece no, c'è sempre un po' di erba, ci sono sempre un po' di fiori. Quando sarà finito?, gli chiedo. Cosa?, mi fa lui sotterrando un bulbo. Poi entro in casa. Sul divano c'è un cane che guarda la tv. Ciao bello!, dico. Il cane non si muove, il canale cambia. Mia madre è al piano di sotto che stira. Il piano di sotto della casa è freddo, le finestre aperte anche a dicembre. Il piano di mezzo è quello della Stufa, controllato da mio padre, e vi si possono cuocere le uova sul pavimento. Uova o bistecche. O zucchine. Scendo e vedo mia madre immersa in una nuvola di vapore. La osservo per un po'. C'è un cane, di sopra, le dico. Altro vapore esce dal ferro. Sì è di tua zia Mariuccia, mi fa lei. E perché è qui?, le chiedo. Non so, dice mia madre, zia Mariuccia è venuta a farcelo vedere e poi è andata via lasciandolo qui. Silenzio. Altre nuvole di vapore. Il vapore le avvolge le mani, il corpo, il viso. Scompare e poi riappare. Le dico: ma il vapore del ferro scotta? Lei mi guarda senza dire niente, poi prende il ferro e si sbuffa una nuvola di vapore direttamente sulla mano. Ahi!, dice sgranando gli occhi e ritraendo la mano, scioccata. Mi guarda. Senza dire niente. Anch'io non dico niente. Poi lei riprende a stirare e dice: sì.

1.12.22