Gianduiotto (1160)
Oggi sono andato dai miei anziani genitori per vedere come stavano. Sembravano star bene. Ma per essere proprio sicuro ho portato un po' di camicie e ho chiesto a mia madre di stirarle. Perché se mia madre sta bene, allora stira le camicie, quando non sta bene invece non le stira, si siede sul divano e si sbuffa vapore bollente in faccia con il ferro e dice: che caldo, oggi. Allora le ho dato una ventina di camicie e le ho detto: me le stiri? E lei ha detto sì. Poi siccome c'era anche mio padre, ed era lì in uno stato interlocutorio con le mani in mano, gli ho detto: papà, mi laveresti la macchina, per favore? So che a lui piace lavare la sua macchina, quindi ho pensato perché non dovrebbe piacergli lavare anche la mia? E poi ho pensato che forse in un'altra vita aveva un autolavaggio. E poi ho pensato che mio padre, se sta bene, lava la macchina, e se invece non sta bene sicuramente non la lava, ma si siede nella macchina e abbassa il finestrino e con la canna dell'acqua aperta infilata dentro il finestrino si fa un bagno. Lui comunque ha preso le chiavi della mia macchina e fischiettando è andato a lavarla, e io ero contento e ho pensato: sta bene. Perché ci tengo. E poi, allora, mentre mia madre da un lato stirava le mie camicie, e mio padre dall'altro lavava la mia macchina, io ero lì seduto e ho visto nel vassoio al centro del tavolo un gianduiotto, e ho pensato: ah, un gianduiotto. Così ho preso il gianduiotto, l'ho scartato, e me lo sono mangiato. Era buono.