Tom Cruise 1167 (1167)

Ieri ho visto Top Gun: Maverick. Quando ho saputo che avevano fatto il seguito di Top Gun avevo pensato: Gesù. Quando ho saputo che era uscito, avevo pensato: non lo guarderò. Il motivo era semplice: avevo visto Top Gun quando avevo dodici o tredici anni e già allora mi era sembrato un film per gente un po' scema. Ma a tredici anni ero intelligentissimo. Comunque Top Gun: Maverick archiviato, e via. Poi però leggo che Top Gun: Maverick, secondo Spielberg, ha salvato Hollywood. Non so che cosa significhi ma mi ha colpito. Non sapevo neanche che Hollywood avesse bisogno di essere salvata, o salvato, non so neanche se Hollywood sia maschile o femminile, o che cosa sia in generale. Poi vedo che Top Gun: Maverick ha 8.2 su IMDB e penso: wow, come i film di Kubrick. E poi ho pensato che il film di Kubrick con il voto più basso su IMDB è Eyes Wide Shut, che dentro c'è proprio Tom Cruise. Allora il problema era Kubrick? Avevo anche letto che, durante le riprese di Eyes Wide Shut, Kubrick aveva fatto ripetere una battuta a Tom cinquantasei volte. E Tom doveva solo dire: "Eh?", o sorridere. 1-0 per Tom, dunque. Cioè 1-1, la cosa della scena ripetuta è 1-0 per Kubrick. Se a tutto questo uniamo il disperato bisogno di vedere dei film di alto livello e la deprimente scarsità degli stessi (avendo ormai già visto più volte tutti i film di alto livello), ecco spiegato perché alla fine ho deciso di vedere Top Gun: Maverick. Aggiungiamo anche il fatto che Tom Cruise mi è molto simpatico, con quel sorrisetto come a dire ok, vediamo come ve la cavate contro il mitico Tom Cruise che sfodera in tutti i film, in tutti i ruoli, in tutte le situazioni, che abbia un fratello autistico, ebreo, nazista o che qualcuno gli stia sparando addosso, che stia sorridendo o piangendo (anche quando piange Tom Cruise tra una lacrima e l'altra ti fa quel sorrisetto come a dire: non te l'aspettavi che il mitico Tom Cruise potesse piangere, eh? Ma occhio, perché da un momento all'altro sarai tu, quello che piange). Insomma, vediamolo, mi sono detto. Ora, io non vorrei mai parlar male di un film con Tom Cruise, ma questa volta devo farlo, dopotutto questo è un taccuino elettronico che parla di cinema (e tutto il resto) con la massima onestà, perciò, scusa Tom, ma devo dire quello che penso di Top Gun: Maverick. Cercherò di essere breve ma vi conviene comunque prendere una tazza di tè e mettere il telefono in modalità F18. Ecco cosa non funziona nel film. Poi dirò cosa funziona, perché mio nonno Raymond diceva sempre: ogni volta che giudichi qualcosa, devi sempre trovare almeno una cosa che funziona e una che non funziona, è un esercizio di obiettività. Per esempio tua nonna Rachele sa di barbabietola, però è anche vero che non è mica eterna. Non avevo capito quale fosse il pregio e quale il difetto, ma ero stato zitto. Quindi, cosa non funziona (nel film, non in mia nonna): Tom Cruise sta invecchiando in un modo che non va bene. Praticamente sembra il solito Tom Cruise di sempre, il Tom Cruise di Rainman o di Top Gun normale, però è come se lo avessero truccato per sembrare leggermente invecchiato. Non è invecchiato come Clint Eastwood o, che ne so, mio padre. Non si è ingrigito, eccetera. È invecchiato in modo disturbante, sembra un giovane con un principio di sindrome di Matusalemme, e per tutto il film ti chiedi: è vecchio o è giovane? Cosa strana: il film stesso non parla di aerei, di coraggio, di missili, di che ne so. Il film parla di: Tom Cruise è realmente invecchiato? Poi: il film è scritto in modo tale da far sembrare le cose che vengono dette come note di quello che lo sceneggiatore dovrebbe poi scrivere, ma che poi per qualche motivo (mancanza di tempo? O perché in fondo nessuno fa caso a come un film è scritto? Dopotutto Top Gun: Maverick ha incassato 1,6 miliardi di dollari, pensate alla soddisfazione di aver scritto tutti i dialoghi in un pomeriggio, o di averli fatti scrivere al nipotino) non ha scritto. Tipo, nota: qui Tom dice qualcosa di epico. Ma non lo dice. Però si capisce che avrebbe dovuto dirlo. E questo per tutto il film. Prendete, che so, la frase: "Gli amici tieniteli stretti, ma i nemici ancora più stretti", che viene detta ne Il padrino (poi che ne so, magari l'ha detta Gesù). Ecco, non troverete neanche una frase del genere, in Top Gun: Maverick, ma avrete la costante sensazione che stia per essere detta. Poi: il film sembra un film degli anni Ottanta. Sembra che non ci siano state, nel mezzo, tutta la disillusione, la noia, le sbronze, le diarree che ci sono state. Sembra che uno possa ancora venirti a dire che l'amicizia, il coraggio e l'intelligenza umana sono quello che alla fine davvero conta nella vita. E anche questo, alla fine, gira intorno al tema del film: Tom Cruise è realmente invecchiato? E i suoi valori? E Val Kilmer? Ecco, val Kilmer c'è, ed è invecchiato, male, come invecchiano spesso le persone. Sua moglie (nel film) dice a Tom che non può parlare perché è malato. Effettivamente Val non parla, comunica con Tom scrivendo col computer. Poi però a un certo punto si alza e parla. Tom gli dice: ma non potevi parlare, no? E Val fa spallucce. Va be', questo non è un difetto grave. Poi: forse è la prima volta che i cattivi vengono definiti genericamente. Ci si riferisce a loro come: Stato canaglia. Sembra una scelta di buon senso per non creare incidenti diplomatici in un momento storico in cui c'è gente che muore dalla voglia di avere un pretesto per lanciare delle bombe atomiche, ma il sospetto è che gli Stati Uniti non sappiano più se il Nemico è la Russia o il Liechtenstein. Comunque uno dei due. Anche questo non è un difetto grave, forse è un pregio. Tra l'altro così il cattivo fa più paura, perché, come ci ha insegnato Kubrick, fa più paura quello che ti immagini di quello che accade realmente. O era Nimzowitsch? Forse entrambi. Perciò alla fine Tom ha imparato qualcosa, da Kubrick. 2-1 (questo è un punto per Tom, che sorride e dice: visto che il vecchio Tom Cruise può ancora imparare delle cose?). Ma cosa funziona davvero? Tom, ovviamente. Tom funziona sempre. Con quel suo sorriso ironico come a dire vediamo quanto incassa un film del mitico Tom Cruise, con le sue bravate, la spavalderia anni Ottanta, i capelli mai scomposti nemmeno se supera il muro del suono in moto, in salto. Tom dimostra che, quarant'anni dopo, è ancora più sveglio ed efficiente di tutti. Ma se togliete Tom a Top Gun: Maverick e ci mettete, che so, un attore che va di moda adesso, il film crolla. Ma c'è Tom, e allora tutto funziona. Specie perché, siccome Tom non usa stuntman, tu sai che c'è davvero lui su quella motocicletta che sfreccia a trecento orari a fianco di un caccia; tu sai che c'è davvero lui dentro Jennifer Connelly ("ma non facciamo sesso reale, no?", ha detto Jennifer. "Il mitico Tom Cruise non usa trucchi né stuntman, baby" ha detto Tom con un sorriso, penetrandola); tu sai che c'è davvero lui su quel caccia che esplode, c'è lui che scende col paracadute, c'è lui che schiva i proiettili e sai che Tom ha preteso che i proiettili fossero reali, e anche i nemici. Ed ecco perché questo film, secondo me, avrebbero dovuto intitolarlo Tom Cruise. Tom Cruise 2, al massimo. O, ancora meglio, Tom Cruise, e il numero del film da lui interpretato. Tom Cruise 94, tipo. Come il numero dei suoi anni e, contemporaneamente, il suo anno di nascita.

(Voto 6, comunque. Ma solo perché c'è Tom).

31.3.23