La lucidatrice (1176)

Passo dai miei anziani genitori, li trovo sul retro della casa, in giardino, che tagliano l'erba. Il tosaerba si era rotto, i miei hanno avuto il Covid, e l'erba è diventata alta quanto il tosaerba manovrato da mio padre con in spalla mia madre con in testa i loro otto gatti, l'ultimo gatto con in testa un topolino con in mano un minuscolo binocolo. Poi il Covid è passato, il tosaerba è guarito, ed ecco i miei alle prese con la tosatura. Arrivo e vedo mio padre che, a distanza, guarda mia madre che manovra il tosaerba. Il giardino non è il classico rettangolo senza irregolarità, è un saliscendi dove ogni tre metri c'è una pianta o un cespuglio o un arbusto senza nessuna logica, come se, quando in effetti era un pezzo di terra senza niente, mio padre avesse starnutito mentre teneva in mano semi di varie cose, o una folata di vento gliele avesse soffiate via dal palmo, per spargerle ovunque. Amore?, perché c'è una betulla nel bagno? Il vento. Comunque. Mia madre, settant'anni, sotto il sole con gli occhiali da sole, un pullover nero e dei jeans, che si fa un pezzo di giardino con espressione molto seria e professionale come se quello fosse il suo lavoro da sempre. Peccato che non sembri lei a guidare il tosaerba ma il tosaerba a portarsela dietro. Mio padre, ottant'anni, che la osserva stando all'ombra e intanto scuote la testa con un sorriso di uno che di erba ne ha tosata a tonnellate, coi denti. Perché scuoti la testa?, gli chiedo. Lui: Eh, non vedi come usa il tosaerba? Osservo mia madre. Con gli occhiali da sole sembra un agente del governo uzbeko. Che tosa l'erba del prato della casa del presidente. No, come?, gli chiedo. E lui: le ho spiegato come dovrebbe fare, dovrebbe andare sempre avanti e fare tutto un percorso, fare prima il grosso e poi occuparsi degli angolini vicino agli alberi, dei dettagli, invece lei va avanti e indietro, avanti e indietro. E io: E allora? Lui mi guarda e mi fa: Crede sia una lucidatrice. Rido. Poi si danno il cambio. Mia madre viene accanto a me e osserviamo mio padre. Non hai caldo con il pullover?, le chiedo. Lei fa: Ci sono le zanzare. Capisco, le dico. Poi penso: forse è troppo caldo, per due vecchietti. Forse è troppo faticoso. Forse dovrei farlo io? Guardo l'erba alta nella quale mio padre scompare con il tosaerba e penso: chissà cosa c'è lì in mezzo. Ragni, zecche, barboni. I gatti portano continuamente ai miei dei serpenti. Mio padre dice che sono bisce, ma secondo me sono serpenti. No, penso, io lì in mezzo non ci vado. Le dico: non è un lavoro troppo faticoso per voi? Perché non chiamate qualcuno che lo faccia al posto vostro? Lei, sempre sguardo dritto al giardino, da sotto gli occhiali da sole fa: vogliono 500 euro, per tagliarti l'erba. Cosa?, dico io, perché così tanto? Per i serpenti, mi fa lei.

24.5.23