Chele (1185)

L'Organizzazione esiste da quando ero bambino. Io e mio fratello Osvald (ho un fratello più grande, lo vedo di rado perché gestisce una piccola gelateria su una stazione petrolifera in Norvegia) ci facevamo sempre offerte a vicenda. Joey, mi diceva, l'Organizzazione ti offre la possibilità di diventare una rockstar. Grandioso!, pensavo, ma c'era sempre da pagare un balzello. Però, diceva infatti Osvald, ogni giorno un uomo verrà a casa tua, all'ora che decidi tu, e ti darà un pugno in faccia fortissimo. Oppure: ogni giorno un uomo verrà a casa tua e ti porterà per colazione una scodella di scarafaggi vivi. E così via. La bellezza nel gioco stava nel trovare il giusto equilibrio tra offerta e balzello. Per esempio quando mi ha offerto di scegliere tra: diventare uno scrittore che vende decine di milioni di copie in tutto il mondo, ma considerato universalmente come un coglione incapace, oppure essere uno scrittore straordinario ma sconosciuto. Come vedete ho scelto la seconda. Comunque. L'altro giorno parlando dell'Organizzazione mi è venuto in mente quando, ai tempi dell'università, il mio amico Giorgio era innamoratissimo di una ragazza, una certa Vanessa, che però non se lo filava. Allora una sera gli dico: Giorgio, ascolta, l'Organizzazione ti offre la possibilità di avere una storia con Vanessa, però al posto delle mani dobbiamo metterti le chele. Giorgio non ci aveva pensato un attimo. Accetto!, aveva detto, felicissimo. Avevamo riso. Poi ci eravamo dimenticati della faccenda. Qualche tempo dopo, Giorgio mi fa: sai chi mi ha chiesto di uscire? E io: chi? E lui: Vanessa. E io: Giorgio! Sono molto contento per te! E lui: grazie! Silenzio. Poi, io: vieni al garage di mio padre oggi alle quindici. Porta il Cicatrene.

26.6.23