Quintologie (1186)

Ieri sono passato dai miei anziani genitori per vedere se i loro cuori battevano ancora, all'unisono o no. Battevano, all'apparenza, ma per esserne proprio sicuro ho chiesto a mia madre di fare delle bistecche alla piastra con contorno di patatine fritte. Mentre le mangiavo, i miei hanno cominciato a discutere dei libri di uno scrittore spagnolo di cui ho dimenticato il nome già mentre me lo stavano dicendo: ogni volta che aggiungevano una lettera, io cancellavo dalla memoria la precedente. Perciò lo scrittore nella mia testa si chiama O. Leggono molto, i miei. Questo è un buon esercizio per tenere il cervello attivo. Purtroppo leggono quasi solo spazzatura e poi mentre mangio le mie patatine fritte mi fanno le recensioni come se fossero capolavori della letteratura mondiale. Poi mi dicono: leggilo, è bello. Io dico: no. Loro insistono: ma è bello! Io dico: come Il cuore dell'aquila selvaggia? O un altro titolo di quelli fatti apposta per aiutare gli intellettuali come me a scartare un libro senza nemmeno aprirlo. Perché non abbiamo tempo da perdere, noi. Ma questo è un altro discorso. Ieri la discussione verteva intorno alla composizione di una presunta pentalogia del suddetto scrittore spagnolo. Mio padre aveva esordito dicendo che sembrava avesse scritto una quintologia. Pentalogia?, avevo detto io. Sì, aveva detto lui. Non so quale fosse la posizione di mia madre, apparentemente la stessa, ma litigavano comunque. C'erano problemi a capire quale libro venisse prima e quale dopo. Alla fine ho posato la forchetta e ho detto: va bene, basta. Ho preso il cellulare e ho fatto una breve ricerca. In diciannove secondi (sto invecchiando) sono venuto a capo del problema. Ho detto: non so se sono superintelligente io o… E loro: o? E io: ci sono ancora patatine? E loro: certo! Mia madre è scesa a prenderle. O a farle. O a farle fare. Mi farebbe ridere se al piano di sotto ci fosse un cuoco schiavizzato che mia madre, così gentile con tutti, comanda a scudisciate. Altre patatine! Svelto! Ma forse scudiscia se stessa. Altre patatine! Svelta! Be'. Mentre era giù, ho letto a mio padre un testo in spagnolo di un sito spagnolo che parlava di questa pentalogia spagnola. Mio padre non sa lo spagnolo. Io nemmeno. Però, insomma, è spagnolo. Infatti ha capito tutto. Risolto?, ho chiesto. Sì, ha detto lui. Bene, ho detto io. Intanto sentivamo i passi di mia madre che tornava con le patatine. Ora leggo la stessa cosa a lei, ho detto a mio padre. Mio padre ha detto: non farla arrabbiare. Questa frase insinuava che mia madre non fosse altrettanto intelligente/perspicace. Nessuno ha sollevato obiezioni. Quando è arrivata, le ho letto il testo in spagnolo. Anche lei ha capito. Visto?, ho detto a mio padre. Visto lo dico io, ha detto mio padre. Ho sospirato, ho preso due manciate di patatine e due bistecche e me le sono messe in tasca, poi mi sono alzato e ho detto: alla prossima. E sono andato via.

29.6.23