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Ieri i dirigenti in gruppo sono venuti a vedere il nuovo reparto psichiatrico e si sono compiaciuti: quanto sono grandi le stanze dei pazienti! Poi, rumorosi ed euforici, si sono allontanati verso altri lidi. E io ho pensato: Gli euforici sono ambiziosi, sfrontati e instancabili, l'euforia aiuta a fare carriera. Però appena raggiunta una posizione si annoiano e, invece di dirigere, si guardano intorno: Cosa faccio io qua? Pensano già a dove trasferirsi. È il loro limite, hanno bisogno di muoversi. Ecco perché i dirigenti credono, in buona fede e ignoranza, che i pazienti amino lo spazio. Lo spazio ha per loro un valore positivo in assoluto. Ma non è cosí. L'euforia è solo uno dei tanti disturbi mentali: in altri il paziente è indifferente allo spazio, in altri ancora, impensabile ma vero, è angosciato dallo spazio. Il mondo è pieno di depressi che dormono su un divano senza neanche mettersi il pigiama, o sul bordo del letto senza neanche tirare su il lenzuolo, molti dormono su una sedia. Se gli dai un letto matrimoniale, dopo un mese è intatto. Preferiscono cosí. Non è di spazio esterno che hanno bisogno.

L'arte di legare le persone, P. Milone

13.12.23