Intelligenze naturali (1240)
Stamattina mentre facevamo colazione al bar ho detto al mio amico Giorgio della faccenda di Chat Gpt e dei suoi problemi di comprensione e riproduzione di una semplice barzelletta, nonostante Gpt ti dica sempre che ha capito. Giorgio ha preso il cellulare e ha detto: «Proviamo con Gpt4». Cioè la versione superiore, a pagamento. «Proviamo» ho detto io, e così abbiamo raccontato a Gpt4 la stessa barzelletta, chiedendogli poi di spiegarla. Sorprendentemente, Gpt4 ha capito alla perfezione: «Ah, capisco! Questa è una barzelletta che gioca sull'ambiguità e l'aspettativa. Normalmente ti aspetteresti che l'uomo entri in un caffè (il locale), ma la battuta sorprende rivelando che in realtà lui entra in un "caffè" (la bevanda), seguito dal suono del cucchiaino. È un gioco di parole divertente!». Anche a lui abbiamo chiesto di inventare una barzelletta che utlizzasse lo stesso meccanismo, ma con elementi diversi, e Gpt4 ha scritto: «Un libro entra in una sala. Tac! Oh, la balena». Io e Giorgio ci siamo messi a ridere. «Eppure sembra così semplice» ha detto Giorgio. «Tu ci riusciresti?» gli ho chiesto. E lui: «Certo. Un uomo entra in una libreria. Toc! Oh, una mensola». «Bravo» gli ho detto. «Grazie» ha detto Giorgio. «E tu?» mi ha chiesto. «Che ci vuole. Un uomo entra in una coda. Puff! Oh, quanto pelo» ho detto io. «Bravo» ha detto Giorgio, ridendo. «Grazie» ho detto io. Poi mi è venuto un dubbio. Ho fermato Smirna, la cameriera, e le ho raccontato la barzelletta del caffè. Lei non ha riso. «Che cagata» ha detto. «Sapresti inventarne una simile?» le ho chiesto. «Sì» ha detto lei. «Prova!» le ho detto. E lei: «Un pomodoro entra in una banca. Splash! Oh, il ketchup!». Silenzio. Poi lei: «Andava bene?». E noi: «Benissimo».