Lo sprovveduto (1294)

Stavo guardando la tv e ho visto un famoso atleta, che chiameremo Gianpiero Marmolada, fare lo spot di una pasta, che chiameremo Pastaldente. Marmolada teneva in mano un pacchetto di Pastaldente, sorrideva come se fosse un pacchetto di pepite d'oro e diceva che lui senza quella pasta non poteva vivere, o lo dava a intendere. Però questo Marmolada, ho pensato, fa il testimonial anche per altri prodotti: shampoo, automobili, carta igienica. Dopotutto le bollette vanno pur pagate, e Marmolada vive a Dubai e ogni anno deve cambiare l'olio alle sue quindici Ferrari. Va bene, ho pensato, è così che funziona la pubblicità, lo sappiamo. Poi però ho pensato che comunque potremmo rendere il tutto un po' più interessante. Potremmo - noi legislatori, dico - fare che, se un Giampiero Marmolada decide di sponsorizzare la Pastaldente, poi per tutta la durata del contratto dovrà effettivamente mangiare solo Pastaldente. Potremmo anche inserire una clausola che, se per esempio al ristorante gli servono un piatto di Pastascotta, deve simulare le convulsioni. Sono solo idee, naturalmente. Buone idee, ma pur sempre idee. L'importante è che Marmolada, nel privato, acquisti e mangi solo Pastaldente. Se non l'acquista e gliela regalano in quanto testimonial va bene lo stesso, ma deve mangiarla. Deve mangiarne tanta. Dopotutto è entrato nel mio televisore, nella mia casa e, attraverso i miei sensi, nel mio cervello, dove ora è archiviato per sempre, senza il mio permesso. Quindi che almeno la mangi. Tutti i giorni. Eh, ma come fai a saperlo?, dirà lo sprovveduto di turno. Posso, dico io, perché potremmo ad esempio istituire un'apposita forza di polizia che può entrare a sorpresa in casa di gente come Marmolada e verificare che mangi davvero Pastaldente, o che usi davvero lo shampoo Sforforoni e la carta igienica Chiappedoro. Entreremo mentre si sta pulendo il sedere. Saremo con lui sotto la doccia. I controlli verranno effettuati anche mentre Marmolada è in giro per il mondo a praticare il suo sport o a girare i suoi film o insomma a fare quello che fa, la nostra polizia irromperà in camera d'albergo o nei bagni o sul set assicurandosi che Marmolada usi davvero quei prodotti, perché non vogliamo che il consumatore - detto anche, in gergo, lo sprovveduto - sia ingannato. Questa è la cosa che ci spaventa di più: l'inganno. E sì, sappiamo bene che, anche usando quei prodotti, Marmolada potrebbe non gradirli davvero e farlo solo per i soldi, e stiamo (già!) valutando se, un domani, sottoporre i testimonial come Marmolada a dei semplici test come la macchina della verità o il waterboarding per verificare che il gradimento sia reale. Inoltre, quando Marmolada deciderà un giorno di cambiare pasta e promuovere, che so, la concorrente Pastascotta, dovrà prima fare una campagna pubblicitaria in cui spiegherà perché ha smesso di mangiare Pastaldente, una sorta di pubblicità negativa, dove ci informerà dei difetti che ha riscontrato nell'uso del prodotto, così da mettere in guardia lo sprovveduto, e poi sarà libero di sottoscrivere il suo contratto con Pastascotta e noi saremo lì a braccarlo (volevo dire: a verificare che tutto sia in regola). Sembra davvero una bella idea!, ci dirà allora lo sprovveduto di turno. Grazie!, diremo noi.

4.6.24