Due sere fa ho rivisto Dune - Parte prima e mi è piaciuto ancora molto. Ho pensato però che, alla fine, tolti i pianeti, le astronavi, le case nobiliari, la storia della spezia, i Fremen, eccetera, siamo al solito canovaccio dell'eletto. In pratica come Matrix. Che in pratica è come la storia di Gesù. La storia di Gesù, a sua volta, si rifarà a qualche altra storia simile, in fondo tutte le storie sono variazioni di un numero limitato di canovacci, come teorizzato già nel 1895 da Georges Polti nel suo Le trentasei situazioni drammatiche. Immagino che la storia dell'eletto potrebbe corrispondere alla situazione 2, quella del Salvatore, ma non ho verificato. Se non è così, l’errore è di Polti.
Comunque sia, nel canovaccio dell'eletto c'è una situazione consolidata con buoni e cattivi dove generalmente i primi sono oppressi dai secondi e hanno bisogno di un liberatore che, puntualmente, arriva.
La parte più emozionante, però, non è tanto quella della liberazione, ma quella del riconoscimento, dello svelamento dell'eletto che sembrava proprio una persona normale ma, poco alla volta, un uccellino di fango qui, un calcio volante lì, dimostra di essere invece una persona straordinaria, che sa fare cose che nessun altro fa: i miracoli. E in fondo questa non è la storia di ogni essere umano? Nel senso di sogno: non sono comune, sono eccezionale, e ora con le mie azioni, con la mia vita, lo dimostrerò.
Curiosità: in tutti e tre questi esempi l'eletto muore e poi risuscita. Probabilmente, mi dico, perché c'è un solo vero potere che desideriamo nel profondo e che tutte queste storie in qualche modo incarnano: sconfiggere la morte.
Ieri sera, invece, ho visto Dune - Parte seconda. Purtroppo mi ha un po' deluso. Nota divertente, però: a un certo punto, siccome molti Fremen insistono nel dire a Paul Atreides «Sei l'eletto!», lui si scoccia e dice «Non sono l'eletto!», e allora uno dei fedeli più convinti dice agli altri «Solo il vero eletto nega di essere l'eletto!». Mi ha fatto ridere perché questo passaggio lo si trova pari pari in Brian di Nazareth dei Monty Python:
«Non sono il Messia!».
«Tu sei il Messia e io me ne intendo, ne ho seguiti parecchi».
«Non sono il Messia, mi state a sentire? Non sono il Messia, lo giuro su Dio!».
«Soltanto il vero Messia nega la sua divinità!».
«Che cosa? Ma così state cercando di incastrarmi! E va bene, allora sono il Messia!».
«È lui il Messia!».
«E adesso… andate affanculo!».
Da notare infine che in Matrix e in Dune ci sono le arti marziali o comunque delle botte spettacolari - che purtroppo mancano nella storia di Gesù - e c'è la filosofia spicciola, quella non manca mai. A proposito di questo: Gesù, se ci penso, mi ricorda un po' Socrate. Peccato però che a Socrate il numero della risurrezione, dopo aver bevuto la cicuta, non sia riuscito, altrimenti adesso, chi lo sa, nel mondo ci sarebbero miliardi di persone che dicono cose come «So di non sapere», che meraviglia.