Passo dai miei anziani genitori per vedere se stanno bene o se dalla settimana scorsa si sono trasformati nelle profetesse di
Heretic. Stanno bene. Mi dicono che sono andati dal dentista, ieri. Tutti e due, a fare la pulizia. Poi la dentista ha dato loro i rispettivi appuntamenti: «Con lei, signora, ci rivediamo tra sei mesi, con suo marito tra un anno». L'anziana madre resta un attimo così. «Perché lui tra un anno?» chiede, un po' indispettita. La dentista spiega che all’anziano padre la placca si forma più lentamente (o si lava meglio i denti, penso io). L'anziana madre non ci sta. «No no,» dice indicando il monitor, «metta anche a lui la pulizia tra sei mesi, per favore». La dentista alza un sopracciglio, fa notare che non è necessario ma, a me che mi frega?, pensa, penso io, e mette l'appuntamento a entrambi tra sei mesi. Finito l'aneddoto, guardo l'anziano padre e dico: «Ma scusa, e tu non hai protestato?». L'anziano padre fa spallucce e dice: «Cosa vuoi mai… Quando eravamo giovani ho accompagnato tua madre dal dentista perché doveva togliere un dente, è finita che ne hanno tolto uno anche a me». «Come mai?» chiedo. E lui: «Solidarietà».
