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Forse avrete, nel tempo, seguito le avventure della Stufa di mio padre, qui e qui (e qui). Oggi la Stufa è esplosa (non ci sono feriti, se non nell’anima, e mi riferisco a chi aveva amato e rifornito di legna quella Stufa più di un figlio). Due parole, dunque, in memoria della Stufa: acquistata nell’ottobre del 2019, la Stufa emetteva in un sol giorno tanta energia quanta è previsto che ne emetta il Sole durante la sua intera esistenza e raggiungeva una temperatura di cento miliardi di gradi Kelvin. Le emissioni di radiazioni hanno superato per alcuni periodi quelle di una galassia. Le enormi temperature raggiunte durante il suo funzionamento hanno permesso la formazione, a partire dagli elementi di peso atomico inferiore a quello del ferro, di elementi a peso atomico superiore, fino all’uranio, mentre le parti interne della Stufa si sono concentrate fino a formare una stella di neutroni. Secondo un primo parere del tecnico che è andato dai miei a fare un sopralluogo, con l’esplosione odierna gli elementi di nuova formazione andranno ad arricchire le polveri interstellari. Nota: mio padre ha dichiarato che la colpa della distruzione della Stufa non è né sua né della Stufa. Mia madre invece ha dichiarato che, per rappresaglia, finché la Stufa non verrà riparata non accenderà i termosifoni.